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Il Prequel
Reverendo John Ruthledge
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Rev John RuthledgeIl Dr. Reverendo John Ruthledge, arriva a Five Points intorno al 1919 sperando di potersi occupare di una piccola chiesa aperta alla gente di tutte le nazionalità. I primi tempi, il Reverendo viene visto dagli altri con diffidenza ma lui si era già preparato a questa possibilità.
Questa barriera viene infranta grazie all’aiuto di Luigi Pasquali, che aveva dato fin da subito credito a John Ruthledge, aiutandolo ad integrarsi nella comunità.
Succede, infatti, che un uomo di nome Pietro D’Ammagio viene nominato come nuovo  sovrintendente della fabbrica di colori e gli impiegati temono che verranno privilegiati soltanto gli italiani. Ciò stava creando attriti e atti di violenza all’interno della fabbrica.
Anche gli stessi proprietari cominciano a temere di aver fatto la scelta sbagliata e inizia a spargersi la voce che il sovrintendente verrà sostituito presto.
Luigi Pasquali è particolarmente dispiaciuto per tutto ciò, in quanto conosce D’Ammagio e sa che è una persona onesta ed anche un grande lavoratore. Per questo decide di chiedere aiuto al Reverendo spiegandogli la situazione.
Il Reverendo suggerisce di riunire tutti gli uomini per cercare di raggiungere un compromesso, ma Luigi teme che la riunione possa trasformarsi in qualcosa di molto violento e lo supplica di intervenire come mediatore.
John Ruthledge si dà da fare per trovare un locale, e la sera successiva gli uomini della fabbrica si riuniscono, formando dei gruppi in base alla nazionalità. La tensione si può tagliare con un coltello, ma il Reverendo inizia a parlare nonostante la diffidenza di tutta quella gente.
Il discorso inizia con queste parole: “Amici di Five Points, e spero che anche voi mi consideriate un vostro amico…” e spiega alla gente di essere stato messo al corrente da Luigi della situazione relativa al nuovo sovrintendente. Anche se John Ruthledge non conosce personalmente D’Ammaggio, sapeva che aveva lavorato fianco a fianco con tutti quegli impiegati, che quindi lo conoscevano bene e sapevano che era un grande lavoratore, così come lo sapevano i proprietari della fabbrica che avevano voluto dargli fiducia con quella promozione. E li invita, dunque, a congratularsi con il loro collega, piuttosto che provare del risentimento nei suoi confronti.
Ma dal mormorio della gente e dai loro volti, John avverte la poca convinzione di quegli impiegati nonostante le sue parole. Il Reverendo comunque non si scoraggia e continua il suo discorso facendo notare che al posto di D’Ammaggio arriverebbe un estraneo, una persona che nessuno conosce e che non sa nulla di loro, del loro lavoro. E allo stesso tempo con il loro atteggiamento, non solo toglierebbero un incarico di prestigio ad uno di loro, ma si priverebbero di una persona di cuore che conosce le loro esigenze perché c’è passato anche lui.
Un irlandese prende la parola. O’Hearn, è questo il suo nome, dice che nessuno ha qualcosa contro D’Ammaggio, ma non gradiscono il fatto che sia un italiano perché temono che possa favorire gli italiani come lui e mettere da parte gli altri. Ma il Reverendo, che aveva avvertito un certo consenso nei confronti dell’irlandese, risponde dicendo che non sa quante nazionalità ci siano lì presenti, ma sa che la loro comunità è fortunata di avere così tanta gente proveniente da posti diversi. Quelle persone tuttavia sono in America, dove non deve essere fatta nessuna discriminazione. E proprio dalle loro azioni e decisioni che prenderanno anche quella stessa sera, dipenderà il futuro dell’America. Invece di porsi simili dubbi, dovrebbero piuttosto comportarsi da Americani veri. Infine li invita a recarsi nelle proprie case e a riflettere su quanto è stato detto quella sera, ma di pensare da americani e non come persone di nazionalità differenti.
La sera seguente, cinque uomini, tra cui O’Hearn, si recano a casa del Reverendo per ringraziarlo per essere intervenuto e aver messo fine ai problemi che affliggevano la fabbrica e informandolo che quella stessa sera avevano cambiato idea circa D’Ammaggio e il suo nuovo incarico.
O’Hearn confessa che inizialmente erano prevenuti anche nei suoi confronti, ma le sue parole sull’essere Americani, li aveva colpiti e avevano cambiato parere anche su di lui, ammettendo di essere adesso felici del suo arrivo nella comunità di Five Points.
Pochi giorni dopo, un uomo di nome Mr. Lewis si reca dal Reverendo. Mr. Lewis è interessato alla previdenza sociale di Five Points ed era venuto a conoscenza dell’intervento di John Ruthledge per porre fine ai problemi che erano sorti nella fabbrica di colori.
L’uomo è convinto che il Reverendo possa diventare una figura importante per Five Points e offre il suo contributo economico, qualora ne avesse bisogno, per aiutare la comunità.
Passano i giorni, e John conosce sempre meglio la gente di Five Points. Anche grazie a O’Hearn e agli altri quattro impiegati della fabbrica, la popolarità del Reverendo aumenta sempre più tra la gente.Ricordandosi della promessa di Mr. Lewis, il Reverendo lo coinvolge nella creazione della Piccola Chiesa di Five Points ed è così che inizia la storia: “C’è un destino che ci rende fratelli, nessuno di noi cammina da solo. Ciò che portiamo nella vita degli altri, ritornerà in quella nostra.

 
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